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Posted by : Unknown
November 25, 2015
Torino Città Magica
a cura di Gabriele Argirò (dottore in Scienze dei Beni Culturali)
Torino non è una città come tante. Torino è la città. Torino è la nostra città, è un pezzo di noi, è la nostra casa, come scrive Giuseppe Culicchia nei suoi testi. Essa è ricca di sfaccettature, possiede molte anime; ogni quartiere sembra un piccolo paese a se stante e a palazzi signorili e villini settecentesci si alternano grattacieli e palazzi ultra moderni: Torino lascia senza fiato.
È una città narrante: ogni palazzo, giardino, monumento, pietra, aiuola racchiude una storia purtroppo
sconosciuta ai più. Peccato non poter percepire quel pullulare di anime che la ravvivano come fosse una, nessuna centomila: c'è quella austera e sabauda, quella razionalista, quella moderna, quella esoterica e magica.
È su quest'ultima che vorrei concentrare l'attenzione del lettore.
Secondo la tradizione Torino è uno dei centri più esoterici e magici del nostro mondo. La letteratura in merito sostiene che essa sia il vertice di non uno ma ben due triangoli magici; quello della “magia bianca” e quello della “magia nera”. Il primo, quello della magia bianca, cioè quella buona, benefica, che fa del bene alle persone, si compone di Torino, Praga e Lione. Il secondo, il triangolo della magia nera, usata per scopi malvagi e per fare del male, è composto dalle città di Londra e San Francisco e trova il suo vertice di chiusura proprio a Torino.
Questi due triangoli tra l'altro hanno i vertici quasi attigui, infatti sono divisi a mala pena da 1,5 km, infatti solo via Garibaldi, la via pedonale più lunga d'Europa, li divide. Ma scendiamo più nello specifico, iniziamo a parlare del primo triangolo, quello della magia bianca. La tradizione esoterica vuole che il centro di questo triangolo si trovi in un punto ben preciso, ovvero la cancellata di Palazzo Reale, quella che divide Piazza Castello dalla Piazzetta Reale e più precisamente nel mezzo esatto della cancellata, proprio a metà tra le statue dei Dioscuri a cavallo, Castore e Polluce. Questo, si racconta essere il punto più magico di tutto il triangolo; sembra che i visitatori, sgombrata la mente da ogni pensiero, ne traggano benefiche energie e forti vibrazioni positive che riabilitano lo spirito e il corpo e offrono rinnovata forza e vitalità per affrontare la quotidianità. Per molti sarà solo una coincidenza o semplice suggestione ma in Piazza Castello, comunque, si respirano veramente venti di positività e benevolenza. La piazza è una delle più maestose, delle più grandi della città e sicuramente anche l'architettura dei palazzi, le scelte dei colori e dei materiali di costruzione non sono state frutto della casualità ma di un disegno intrinseco ben preciso: le facciate dei palazzi Reale e Madama di marmo bianco accostate ai mattoni a vista della Prefettura e del Teatro Regio fanno riecheggiare e amplificano in modo esponenziale questa aura magica che si respira in tutta la piazza.
Ma ora spostiamoci verso Ovest, attraversiamo Via Garibaldi, anticamente detta Dora Grossa, e arriviamo in un'altra piazza affascinate e ricca di simboli più o meno chiari e decifrabili. Questo punto rappresenta il triangolo oscuro, quello della “magia nera”; qui in Piazza Statuto il Triangolo trova il suo vertice principale. Nel centro di questa piazza si trova una piccola aiuola al cui centro venne eretto nel 1808 un obelisco con un astrolabio sulla sommità, ad opera del celebre geofisico matematico piemontese G.B. Beccaria, sulla lunghezza di una porzione di meridiano terrestre (il Gradus Taurinensis) e il suo incrocio con il 45° parallelo. La tradizione vuole che alla base di questo seppur piccolo, inosservato ma importantissimo monumento, si trovi un tombino attraverso il quale si possa accedere alle porte degli inferi. Da sempre Piazza Statuto è stata una piazza misteriosamente sfortunata e molto cupa, colpa anche del suo orientamento geografico, infatti si estende ad Ovest ovvero il punto cardinale in cui tramonta il sole e nascono le tenebre. Un altro fatto che di sicuro fa di
questa affascinante piazza il centro del “Triangolo Nero” è il monumento ai “Caduti del Frejus” sormontato dalla statua del “genio alato”: secondo alcuni la statua sarebbe proprio la personificazione di Satana secondo altri semplicemente la raffigurazione dell'ingegno umano. Altro punto nefasto
di quest'area, un po' defilato dal centro reale, è il cosiddetto Rondò della Forca, punto nel quale fino al 1863 venivano consumate attorno ad un folla trepidante le condanne a morte dei carcerati. Conoscere questa storia rende il luogo talvolta inquietante.
Torino magica affascina, avvolge nel mistero, attrae turisti da sempre.
Centro della magia bianca o nera: che siano coincidenze, congetture o influenze folcloristiche, resta il fatto che Torino è magica comunque perché intriga, ammalia, seduce, coinvolge tutti i sensi. Ma bisogna saperne ascoltare i suoni e le intermittenze, osservare i colori e le mille sfumature e conoscerne la storia per coglierne ogni mistero.