Posted by : Unknown June 20, 2015

L’ulivo sta morendo

articolo di Chiara Vigna



In questi ultimi anni gli ulivi presenti sul territorio italiano, in particolare a partire da quelli presenti nel sud della Puglia, sono stati colpiti da un improvviso deperimento, si pensa dovuto principalmente al batterio fitopatogeno Xylella fastidiosa, che colonizza e fa marcire i tessuti interni xilematici della pianta. Questi tessuti servono per trasportare la linfa grezza dalle radici ai luoghi, dove verrà rielaborata, cioè le foglie chiamate sink . Se tali tessuti marciscono, la linfa non arriva agli organi sink, che non possono praticare la fotosintesi. Oltretutto questo specifico batterio è in grado di muoversi contro corrente rispetto al flusso xilematico, raggiungendo le radici e causando la marcescenza di queste ultime. Il batterio è trasportato dall'emittero Philaenus spumarius, Neophlianeus campestris e Euscelis lineolatus. Sono insetti che si nutrono della linfa delle piante infette e ingeriscono il batterio, che rimane vivo nel loro organismo fino a quando non attaccheranno un’altra pianta per nutrirsi della linfa. Non è ancora stata trovata una cura, soprattutto perché esistono numerose varianti patogene del batterio e ognuna attacca un tipo diverso di pianta.
Conosciamolo: L’ulivo fa parte della famiglia delle Oleaceae, genere Olea e i suoi fiori sono ermafroditi, perciò contengono al loro interno sia l’Androceo, che è la parte maschile del fiore composta dagli stami, e da Gineceo, corrispondente alla parte femminile del fiore, rappresentata da uno o più pistilli. L’impollinazione avviene tramite il vento e la fioritura va da maggio a giugno, ma comincia a fruttificare solo dopo 3-4 anni di vita e raggiunge la maturità intorno ai cinquant'anni. E’ caratterizzato da una crescita vegetativa, che rallenta man mano che la pianta diventa adulta. Ciò gli permette di arrivare fino a mille anni di età. Rari esemplari sono arrivati fino hai duemila anni. Si tratta infatti di una delle piante più longeve sul territorio Italiano. La sua lenta crescita vegetativa, unita al fatto che presenta radici superficiali che non tendono a superare un metro di profondità, rendono questa pianta particolarmente adatta alla coltivazione in vaso. Tuttavia è necessario adoperare determinati accorgimenti, soprattutto se ci troviamo in zone a clima freddo o più umido rispetto al sud e centro Italia.
La pianta in vaso necessita di un terriccio composto al 50% da terriccio universale e per il restante 50% deve essere composto in parti uguali da torba, sabbia, lapilli e stallatico maturo, che deve arrivare fino al 15% della composizione se la pianta è molto piccola e giovane. L’ulivo è una pianta eliofila, cioè amante del sole e di un clima temperato caldo. Tuttavia si adatta bene anche a luoghi più freddi, purché si provveda a sistemarla in posizioni soleggiate e riparate dal vento. Intorno ai 3-4 gradi la pianta comincia a patire e a –7 se ne rischia la morte. Pertanto durante il periodo invernale bisogna coprire la radici con paglia, foglie secche oppure agritessuto e avvicinarla alla casa, così che possa usufruire del calore emanato. Essendo una pianta sempreverde è bene proteggerne anche le foglie, spruzzandovi l'ossicloruro di rame oppure avvolgere la pianta in un telo, assicurandosi di lasciare spazi per il passaggio dell’ aria. In questo modo si riuscirà a proteggere la pianta dalle gelate, che ne causerebbero la morte. L’ulivo presenta oltretutto un’ottima resistenza alla siccità. Pertanto l’annaffiatura deve essere effettuata nei primi anni di vita e in estate ogni due settimane, in autunno una volta al mese e durante l’inverno non deve essere irrigata. Per una sana crescita in vaso, poiché dispone di uno spazio limitato è opportuno potarla in base alle esigenze e allo spazio, che le si può riservare. Bisognerà provvedere a un travaso ogni due tre anni, da effettuare nel periodo primaverile e seguito da opportuna concimazione del terreno con fertilizzante liquido a base di azoto e acqua, utili a consentirle di superare lo shock dell’ “operazione”.

Proposta: La coltivazione di un ulivo sul nostro balcone può favorire la conservazione di questa importante pianta del nostro patrimonio botanico. In più possiamo mantenere la tradizione dell’ulivo della pace il giorno delle Palme, senza depauperare il nostro patrimonio botanico, usando i rami di potatura da portare in chiesa per condividerlo con tutti.

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