October 06, 2015

I Gialli di Porter: Morte di un Giocatore di Golf (1° Puntata)

I Gialli di Porter

La Mia Città con questo numero avvia una nuova rubrica.
Si tratta de “I Gialli di Porter”
racconti polizieschi, ambientati a Torino
che si sviluppano in alcune puntate
per creare il giusto pathos nei lettori
possono così provare a misurare le loro capacità
di indagine e sviluppare la loro fantasia.

Il debutto di questa rubrica avviene con “Morte di un giocatore di golf” un giallo avvincente che vede un gruppo investigativo chiamato a risolvere l’enigma della morte di un misterioso personaggio il cui cadavere è stato rinvenuto ai margini dell’autostrada che solitamente i torinesi utilizzano per raggiungere le località di villeggiatura della Liguria. Il primo tassello è individuare l’identità della vittima.
Buona lettura.

MORTE DI UN GIOCATORE DI GOLF
1° Puntata



Identificarlo non era facile, non aveva nulla di particolare, in apparenza.
Statura media, sui quaranta, capelli castani, viso abbronzato, nessun segno particolare, solo il foro del proiettile che lo aveva ucciso.
L'avevano trovato all'alba in un fosso, lungo la tangenziale, vicino al casello della Torino-Savona; probabilmente era stato scaricato da un'auto, nella notte. Non c’era ancora l’esito dell’autopsia, ma la morte poteva essere fatta risalire a 5 o 6 ore prima del ritrovamento.
Non era davvero molto per iniziare le indagini. Sul posto si erano arrivati il commissario Bellon con l'ispettore Badini. Più tardi li raggiunsero il magistrato inquirente, la dottoressa Bellini, ed il medico legale, il dottor Stivani. C'erano anche quelli della Scientifica.
Il cadavere, effettuati gli accertamenti del caso, venne trasportato all'Istituto di Medicina Legale dove lo Stivani avrebbe effettuato l'autopsia.
Qualche notizia in più forse si sarebbe potuta avere dalle impronte digitali, ma il Bellon non ci faceva troppo affidamento.
Il cadavere non gli era parso una “vecchia conoscenza2 delle Questura; quindi la speranza è che arrivasse una denuncia di scomparsa, perché gli indumenti erano decisamente raffinati, ma senza etichetta e altri elementi per l'identificazione non ce ne erano.
La dottoressa Bellini, come sempre elegante, anche se di prima mattina, preso atto della situazione, si congedò con un augurio di buon lavoro e il Bellon, accendendosi una sigaretta, la osservò compiaciuto, mentre si allontanava, con un leggero, ma sinuoso ancheggiamento, per raggiungere la sua auto. Per lui, dopo l'esperienza con il dottor Lo Russo, (p.m. in un caso che aveva avuto come vittima un viados) lavorare di nuovo con la Bellini era un sollievo.
Rientrati in Commissariato, Bellon affidò all’ispettore Badini, e all'agente Moriondo, il compito di condurre tutte le ricerche utili a favorire l'identificazione del cadavere. Una pizza ai quattro formaggi con una birra nel bar di fronte all'ufficio, sotto i portici, per pranzo, per poi immergersi nello studio delle carte. Dopo un po' lo raggiunse Badini, ottima scusa per prolungare un po' la pausa. Si accese l'ennesima sigaretta chiedendogli - "Allora, trovato qualcosa?".
"Ma commissario un'altra?".
"Un'altra che?".
"Sigaretta. Sarà almeno la ventesima da stamani".
"E allora? Da quando ha smesso di fumare, come tutti i pentiti, è diventato un gran rompiscatole".
"Smesso? Con tutte quelle che lei mi fuma sotto al naso, è come se fumassi ancora, anzi, di più perchè dicono che il fumo passivo...".
"Lasci perdere ispettore, non mi faccia dire cosa penso del suo dottor Veronesi. Veniamo al nostro caso. Ci sono novità?".
"Proprio niente. Posso solo dirle che son tutti capi piuttosto raffinati, non si tratta certo di un clochard, cosa che si poteva dedurre, peraltro, anche dal taglio dei capelli e dalla barba ben rasata".
"Denunce di scomparse?".
"No, nessuna".
"E l'autopsia?".
"Non abbiamo ancora l’esito; se vuole la sollecito".
"Non è il caso, faccio io un salto da Stivani,
Il Commissario ne approfitta per fare quattro passi e prendere una boccata d'aria.
"A che punto siamo dottor Stivani?".
"Ho finito, tra poco Le avrei trasmesso gli esiti.
"C’è qualcosa d'interessante?".
"L'ora del decesso è tra le 3 e le 4 e, dai resti trovati nello stomaco, aveva dovuto fare un'ottima cena".
"Meno male, dato che è stata l'ultima".
"Un solo colpo, di un piccolo calibro, alla tempia sinistra. Morte istantanea".
"Nient'altro?".
"Età, sui quaranta. Unghie ben curate. Fisico prestante. Viso e mano destra abbronzati. Un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra. Pochi capelli, castano chiaro. Una protesi dentaria. Occhi castani. Cosa posso dirle d'altro?".
"Come si chiamava. Che mestiere faceva. Dove abitava? Per esempio".
"Niente altro? Però, se può esserle utile, posso dirle una mia impressione, era un uomo che giocava a golf".
"A golf? E da cosa diavolo lo deduce?".
"Dall'abbronzatura della mano destra".
"Non la seguo".
"Si vede che lei non pratica il golf, se no saprebbe che la sinistra è coperta dal guanto".
"E bravo il mio dottore, dal che deduco che anche lei è un giocatore, o sbaglio? Il che vuol dire che il nostro uomo doveva essere un giocatore assiduo".
"Direi proprio di sì".
Anche la dottoressa Bellini, viene messa al corrente e prova a riassumere la situazione.
“Il nostro uomo non è un distinto quarantenne con un piccolo tatuaggio, che ama mangiare bene e giocare a golf, o c'è qualcosa d'altro?".
"No, per ora non c'è altro ma, con l'identikit che mi hanno preparato, farò battere tutti i campi da golf e i buoni ristoranti e con un po' di fortuna forse riusciremo a dargli un nome".
"Uno scherzetto da nulla, Bellon. Ha idea di quanti sono i campi da golf nei dintorni di Torino? E chi ci dice che non giocasse in un'altra città, per non parlare poi dei ristoranti".
"Grazie per l'incoraggiamento, comunque ci proveremo".
"Se avrà successo, in premio, la inviterò a mangiare un boccone da me. Non sarò brava come sua madre, ma vedrà che me la caverò".
"Con questa prospettiva vedrà che ci riuscirò e per ricambiare la inviterò nel ristorante dove il nostro uomo ha fatto la sua ultima cena".
"E se l'avesse fatta in un altro posto, magari, a casa del suo assassino?".
L’ispettore si mette al lavoro con i suoi uomini e dopo un paio di giorni è costretto ad ammettere:
"Abbiamo setacciato tutti i clubs di golf, da Stupinigi alla Mandria, a Moncalieri, a Carnagnola, ma non ho concluso nulla, sono stato anche alle Betulle di Biella ma niente. Se davvero è un giocatore di golf, non gioca da queste parti".
"Ottima deduzione Badini, ma se è così allora è possibile che non sia di Torino".
"Non vorrà mica che faccia il giro di tutti i Golf d'Italia o anche della Costa Azzurra".
"No. Le piacerebbe, ma non mi sembra il caso. Ma se non è di Torino, a Torino deve esserci arrivato e potrebbe aver preso stanza in un hotel".
"Ho afferrato, commissario, mi darò da fare".
"Bravo Badini, io smaltisco le ultime scartoffie e poi le darò una mano, sempre che non preferisca continuare a farsi aiutare dalla bella Concetta".
"Allora Bellon, se l'è guadagnata questa cena o no?".
"Non ancora, ma siamo sulla buona strada".
"Davvero?".
"Commissario, forse abbiamo trovato la pista giusta".
"Non mi dica Badini. Lei è un portento".
"Veramente il merito è della Moriondo. Ci siamo divisi gli alberghi, iniziando da quelli vicini a Porta Nuova. A me è andata buca. lei invece... Se permette, forse è meglio che sia lei stessa a relazionare".
"Certo, mi dica tutto agente".
"Al terzo albergo. Sono andata al Mirage di via ... Ho mostrato la foto al portiere, gli sembrava, ma non era troppo sicuro. Allora ha chiamato un suo aiuto, il quale non ha avuto dubbi, «E' il signore della 304» Hanno consultato la registrazione: Trovato, si tratta di Foggini Silvano, residente a Roma".
"Brava, Moriondo. Ma come mai non ne han segnalata la scomparsa?".
"Perchè è partito".
"E' partito?".
"Sì. Mi han detto che l'altro ieri si è presentato un signore, lo stesso che alcuni giorni prima aveva prenotato la camera per il Foggini, dicendo che l’uomo era dovuto partire improvvisamente e lo aveva incaricato di saldare il conto e ritirare la valigia che aveva lasciato in camera".
"Hanno chiesto i documenti a questo tipo?".
"No. Dato che era lo stesso che aveva prenotato. Pero lo hanno accompagnare alla camera ed il cameriere è stato con lui mentre ritirava i suoi effetti personali, che sono stati messi in una borsa , che conteneva solo una camicia e dei calzini".
L’unica altra cosa che ricordano è che l’uomo ha lasciato una bella mancia.
"Quindi di questo tipo non sanno dire altro?".
"Nulla. Mi hanno solo chiesto se era successo qualcosa e se avrebbero avuto delle grane. Ho detto che si tenessero a disposizione".
"Perfetto, agente Moriondo. Li convocheremo perchè ci descrivano questo signore
"Ok. Allora in attesa di risentirli, cerchiamo di sapere qualcosa su questo Foggini. Abbiamo il suo indirizzo di Roma?".
"Certo. Me ne occupo subito".
"Aspetti Badini. Telefoni al commissario Bonfante a Roma. E' un mio amico. Ci darà volentieri una mano. Intanto io faccio un salto all’hotel. Lei, Moriondo, venga con me".
" In quanto a Lei, cara dottoressa credo dovrà proprio darsi da fare in cucina,. Il morto è un romano. Un certo Foggini Silvano. Scapolo, fotografo di professione, giocatore di golf, per hobby".
"Complimenti, Bellon. Ma chi lo ha ucciso, e perchè?".
"Piano, dottoressa. Per ora ci siamo limitati ad identificarlo. Tra qualche giorno sapremo, di lui, qualcosa di più. Intanto, cerchiamo di arrivare all'uomo che ha ritirato la sua roba in hotel e...".
"Aspetti, commissario, non riesco a seguirla".
"Ha ragione, dottoressa, non può farlo. Non le ho ancora detto come la Moriondo è riuscita a identificare il Foggini. Se ha tempo le riferisco tutto dalla A alla Z".
"Certo che ho tempo, mi dica tutto".

Fine 1° Puntata
Segue sul prossimo numero...

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