November 25, 2015

[Rubrica] Pesca a Fondo


Pesca a Fondo

La pesca a fondo è forse una delle più antiche tecniche di pesca da praticare e si distingue per una certa semplicità teorica. Difatti, le basi consistono nell'utilizzare una piombo a mo’ di zavorra sul fondo della lenza, permettendo all'amo, sufficientemente camuffato dalle esche, di restare adagiato sul fondo in attesa che un pesce in cerca di cibo si allarmi.
I pesci più comuni da prendere con questa tecnica sono i grufolatori, in particolare i ciprinidi, come la carpa, la tinca, il barbo e il cavedano. Ma è possibile catturare anche anguille, pesci gatto e nei laghetti le trote.
Uno dei requisiti più importanti per praticare questa tecnica è la selezione di un'attrezzatura robusta, poiché nelle profonde buche dove si andrà a pescare, la taglia dei pesci può risultare decisamente generosa. I monofili raggiungeranno diametri fino a mezzo millimetro o più mentre le canne da pesca, generalmente non più lunghe di 4,5 metri, saranno caratterizzate da cimini colorati molto sensibili che permetteranno al pescatore di vedere la mangiata del pesce. Inoltre la capacità di azione della canna, cioè il peso del piombo da aggiungere alla lenza in modo da fare lavorare al meglio la canna da pesca nel lancio, varierà tra i 20 grammi fino ai 200 per la pesca a fondo al mare. Oltre ai cimini colorati esistono altri strumenti che permettono al pescatore di percepire la mangiata. Uno di questi è il campanellino, che, stretto sulla punta della canna, garantisce un suono ad ogni toccata. Oggigiorno nei negozi specializzati sono disponibili anche segnalatori elettronici di abboccata che rendono più semplice il lavoro del pescatore. Infine anche il mulinello dovrà essere di discrete dimensioni così da poterci caricare buone quantità di filo. Si tratta quindi di una tecnica di attesa, dove la canna da pesca sarà appoggiata su di un apposito picchetto munito di forcella mentre il pescatore dovrà essere attento ad ogni movimento della sua canna oppure dedicarsi ad altro in attesa di una risposta dal campanello o dall'avvisatore acustico, ragione per cui si tratta di una pesca facilmente praticabile anche con la famiglia o con compagnie di non pescatori.
Le esche per praticare questa tecnica non si distinguono molto da quelle della pesca con il galleggiante: bigattini, mais, formaggio, polente di vario genere e i diversi frutti di stagione sono quindi le scelte migliori.
Da questa tecnica ne sono nate negli ultimi anni moltissime varianti, come il carp fishing, il feeder, il
ledgering e per il mare il surf casting, a dimostrazione di come rimanga una delle tecniche più redditizie in termini di catture. Tutte queste tecniche, benché più selettive, complesse e caratterizzate, partono sempre dalla premessa iniziale. Un peso che porti l'esca sul fondo e lì rimanga.
Per qualsiasi ulteriore informazione sulla tecnica e sulle attrezzature più idonee a cominciare questa tecnica non esitate a venire a trovarci in Via Sacchi 50 da Dimensione pesca.

aritcolo di S. Terrando

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