Posted by : Unknown October 03, 2015

Vandali deturpano il monumento alla memoria di Galileo Ferraris
“La figura della fanciulla aveva già subito atti di vandalismo nei mesi scorsi con l’amputazione del braccio, e sul finire di maggio i vandali hanno proseguito la loro opera di distruzione.”

In corso Montevecchio, all'incrocio con corso Trieste, è situato il monumento dedicato alla memoria di Galileo Ferraris, nato il 30 ottobre 1847 e morto il 7 febbraio 1897 proprio qui a Torino: egli fu ingegnere e scienziato italiano e fu l’ideatore del motore elettrico in corrente alternata nonché scopritore del campo magnetico rotante; tale scoperta fu esposta ufficialmente in una nota presentata all'Accademia delle Scienze di Torino il 18 marzo 1888.
Dopo la sua morte e la tumulazione nel cimitero monumentale di Torino lo scultore Luigi Contratti fu incaricato di dedicargli un monumento, realizzato nel 1903 e posto inizialmente sul lato sud di Palazzo Madama, per essere spostato successivamente in corso Epodi, dove lo si può trovare ed ammirare tutt'ora. Oltre alla sua locazione anche il monumento stesso ha, purtroppo, subito delle modifiche; recentemente la statua è stata deturpata da vandali tutt'ora ignoti che l’hanno presa di mira.
La fanciulla e la sfinge alata poste alla base del piedistallo a rappresentare rispettivamente l’enigma della natura e la chiara verità della scienza sono state deturpate: la figura della fanciulla aveva già subito atti di vandalismo nei mesi scorsi con l’amputazione del braccio, e sul finire di maggio i vandali hanno proseguito la loro opera di distruzione decapitandola e imbrattando con graffiti la sfinge sottostante. La parte rimossa è stata trovata poco distante dal piedistallo.
I vigili urbani e le autorità competenti stanno indagando sull'accaduto e, mentre le indagini proseguono, non possiamo che indignarci per questi atti di distruzione gratuita a danno del patrimonio storico ed artistico della nostra città; il monumento dedicato allo scienziato torinese non è infatti il primo a subire l’azione dei vandali e temiamo non sarà l’ultimo.
Ci chiediamo quali siano le motivazioni che muovono tali azioni, consapevoli però che motivazione reale non esiste: nessun movente, protesta o azione simbolica è atta a giustificare il più becero e vigliacco vandalismo; esistono però una palese ignoranza e una profonda stupidità capaci di armare la mano di individui troppo poco intelligenti per apprezzare e preservare queste opere d’arte.


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